Battipaglia, raccolta fondi per l’operazione di Zoe’: “E’ speciale, ci ha sempre aiutato. Ora tocca a noi aiutarlo”

Quella che andiamo a raccontarvi oggi, è la storia di Gerardo Corvino e del cane Zoe’, un esempio di come il rapporto tra uomo e animale sia sempre vero e trasparente.

Gerardo, è una Guardia Ambientale di Battipaglia che opera in zone periferiche della città in località Aversana, dove il signor Corvino ha anche residenza, fino ad arrivare alla litoranea.

L’INCONTRO – La storia tratta di un cane border collie meticcio, maltrattato da un pastore di pecore che girava tra le vie delle campagne dove abita Gerardo: “Stiamo parlando all’incirca di 4 mesi fa, questo cane girava davanti alle nostre case per trovare un po’ di cibo, sempre scodinzolando e sorridendo, senza mai far del male a nessuno. Siccome abito in una strada privata – racconta Gerardo – dove sono situate circa altre 15 case, molti residenti avendo anche bambini iniziavano a giocare con questo cane che si faceva volere bene e quindi ogni abitante della zona se rimaneva qualcosa dopo aver pranzato gli lasciava sempre da mangiare”

CANE DA GUARDIA – Il vicino di casa di Gerardo, racconta che quando questo cane  si inizio’ ad avvicinare alle sue figlie per farsi accarezzare, mostrava segni di fratture insanguinate vicino alle gambe causate da maltrattamento. Le ferite gli furono disinfettate dai residenti con acqua ossigenata e il cane man mano si iniziò ad affezionare a loro tra cibo e cure. Con la fine dell’estate molte famiglie andarono via, affittando le loro case vacanze a stranieri. “Da un mese a questa parte sono iniziati dei furti nelle nostre case – racconta Gerardo – infatti, il mio vicino, una notte avvertì dei rumori nella sua proprietà con Zoe’ che iniziò ad abbaiare verso qualcuno. Si alzo’ dal letto, prese il fucile ed uscì fuori e vide dei ladri che stavano frugando nella sua baracca di ferro ma, alla vista del fucile, si sono dati subito alla fuga”

“Io devo ringraziare lui, che mi ha messo in guardia e ha permesso che non mi rubassero niente, un giorno gli darò una medaglia”, racconta il vicino di casa.

Episodio simile capitato anche alla moglie di Gerardo, che una sera rincasando si è vista avvicinare da un marocchino nella notte e, ancora una volta, l’intervento di Zoe che iniziò ad abbaiare e rincorrere il papabile aggressore sventò un’altra brutta vicenda. Dopo questi episodi, la moglie di Gerardo iniziò a chiamare quel cane Zoe’.

LA SCOPERTA – Il giorno 25 ottobre il cane per la prima volta non si fa vedere per un’intera giornata, mentre il 26 mattina la scoperta: “Mi svegliai alle 7:00, uscii fuori e sentii il cane che piangeva – racconta Gerardo – mi vestii ed andai a farmi un giro verso il punto da cui proveniva il pianto. Nel frattempo, uscì anche il mio vicino e mi disse che anche lui sentiva come se Zoe’ stesse chiedendo aiuto”. Pochi metri dopo il cane fu ritrovato sugli argini del fiume che costeggia le case della zona, con Zoe’ disteso a terra immobile nell’erba con un pezzo di terra in bocca: “In un primo momento pensammo si trattasse di avvelenamento poi…“. Gerardo, membro anche dell’associazione di Guardie Zoofile dell’Italcaccia, non avendo la sicurezza di cosa si trattasse prese la situazione in mano seguendo la prassi di questi casi che intima di chiamare immediatamente il servizio veterinario dell’Asl di competenza territoriale in caso di ritrovo di animali feriti o abbandonati.

LA CORSA PER SALVARE ZOE’ –Consapevole che all’Asl di prima mattina non avrei trovato nessuno, presi il cane e lo portai d’urgenza in una clinica di primo intervento a Battipaglia. – racconta Gerardo – Erano le 8:30 ed il pronto soccorso era già impegnato in un altro caso e con il cane in mano dissi all’infermiera ‘come devo fare o dovevo aspettare che il cane mi muore in mano?’ Lei mi rispose che dovevo aspettare le ore 9 per l’arrivo del Dottore”. Così, infastidito, il signor Corvino prese il cane ed andò da un veterinaio a Battipaglia, che subito iniziò a fare una flebo al cane che duro’ fino alle 12:00, per poi svolgere le analisi del sangue. Dopo tutto ciò Zoe era ancora immobile e sembrava non migliorare e così Gerardo, su suggerimento di una signora che in quel momento era dal veterinario dedice di recarsi ad una clinica veterinaria di primo soccorso di Salerno per svolgere delle radiografie al cane, il tutto dopo aver pagato 30euro al veterinario senza aver riscontrato nessun miglioramento.

A Salerno un altro scenario: “Subito si misero a disposizione e notarono subito che sulla coscia del cane si erano formati dei bigattini che se lo stavano iniziando a mangiare, alchè gli furono asportarono tutti. Poi, dopo la radiografia, scoprimmo che il cane aveva una frattura atlante epistrofeo al collo: praticamente glielo avevano spezzato avendolo bastonato o preso a calci da qualche bastardo infame e ora il cane è rimasto paralizzato”. Ora ci vorrebbero 300 euro per la TAC e nel caso si possa intervenire per salvare questo cane dalla paralisi ce ne vorrebbero altri 800 per l’operazione, soldi che Gerardo non può permettersi al momento. L’alternativa è brutale, 60 euro per l’Eutanasia.

LA RACCOLTA FONDI PER ZOE’ – “Dopo queste ultime parole scoppiai a piangere, se solo avesse fatto tutto l’ASL con i Vigili loro avrebbero potuto coprire le spese – racconta Gerardo – ho fatto di tutto per aiutare il povero Zoe’. Ora sono io a chiedere una mano per aiutarlo. Per la donazione abbiamo aperto una raccolta fondi stesso nella clinica che si chiama “Checkup Vet” situata a Salerno in Via Roberto Wenner, dopo Siniscalchi, dove chiunque può andare lì e donare quanto e quando vuole chiedendo del “caso Zoe'”. Spero che questa mio appello non rimanga inascoltato, vi ringrazio di cuore”

Filippo Folliero

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