Battipaglia: un disastro annunciato e l’impotenza dei cittadini (FOTO & VIDEO)

L’incendio che si è sviluppato in quell’area, alimentato dalle tonnellate di eco-balle stoccate, ha reso l’aria della città prima e di tutta la piana del Sele poi qualcosa di irrespirabile, facendo ripiombare tutti i cittadini nella paura di un disastro ambientale.

La cosa che terrorizza è l’assenza di strumenti nelle mani delle Istituzioni che seppur presenti non riescono a disinnescare questi eco-disastri che si ripercuotono su centinaia di migliaia di persone, danneggiando la filiera dell’agro alimentare che è punta di eccellenza del territorio battipagliese. Cosa ancora peggiore del danno oggettivo alle matrici ambientali è che questo disastro contribuisce ad alimentare un clima di diffidenza, una distanza sempre meno colmabile del cittadino dal palazzo.

I CITTADINI – Un cittadino che si sente lasciato solo, un cittadino che seppur ottempera ai suoi obblighi di buon contribuente continua a vedere i suoi diritti fondamentali calpestati da un gruppo di imprenditori senza scrupoli. Senza anticipare quello che sarà il responso delle indagini della procura che ci auguriamo rendano finalmente giustizia a questa città e a questo territorio, rileviamo che il sentire comune dei battipagliesi è di estremo rancore verso chi fa affari, verso chi lucra fino all’ultimo centesimo dividendo non gli utili, bensì il carico ambientale con centinai di migliaia di cittadini innocenti.

Sabato sera davanti alla casa dei cittadini molti battipagliesi si sono riuniti per manifestare una stanchezza di fondo, per alcuni versi una resa. Monica (nome di fantasia) una signora gentile mi confessa di essere stanca, di non potersene andare per tutta una serie di motivi personali ma, cosa che mi è rimasta ancora più impressa, mi confessa di cercare di convincere sua figlia ad andarsene. Ricorda quando, anni prima, con i sindacati si bloccavano le linee ferroviarie per difendere i diritti dei lavoratori delle aziende agricole. Oggi, secondo quella bella signora che con dignità è scesa in piazza in un caldo pomeriggio di inizio agosto, la contestazione si è trasformata in semplice bagarre sui social e tale visione avvilisce profondamente anche me che registro le sue lecite rimostranze.

Quando prende la parola Cucco Petrone, ex consigliere regionale e oggi attivista civico ed anima del comitato “Battipaglia dice NO”, la folla di cittadini si fa più silenziosa. E’ stato proprio il comitato ad indire sulle pagine social questa improvvisata riunione in piazza. Si parla della consulta dell’ambiente che non è di fatto partita, si propone ai cittadini di raccogliere delle idee da palesare al consiglio comunale convocato per mercoledì 7 Agosto alle ore 17 e in seconda ed eventuale convocazione il 9 Agosto alle 17. Tanti cittadini non riescono più a tollerare la situazione e chiedono a gran voce le dimissioni del Sindaco Cecilia Francese.

Alfredo Napoli segretario regionale di Legambiente Campania, giunto in piazza in quanto cittadino di Battipaglia parla di un equilibrio fragile nel ciclo dei rifiuti campani. Lo stoccaggio dei rifiuti è un’attività redditizia ma è divenuta pericolosa essendo diventato più difficile smaltire ed esportare questi materiali che prima magari avevano come obiettivo paesi come la Cina. Battipaglia, fa notare Napoli, è un polo industriale della plastica intesa anche come prodotto e così come i proprietari degli impianti che producono la plastica, lo stesso controllo stringente dovrebbe aversi su chi stocca rifiuti. Il ciclo dei rifiuti in Campania va riformato e bisogna investire nell’economia circolare a partire dall’organico. Chi fa parte di questo ciclo deve essere sotto sorveglianza per garantire che questi eventi non accadano. Bisogna puntare ad una differenziata spinta  ed alla diminuzione della frazione indifferenziata e l’onere per aumentare la qualità della differenziata ricade sulle amministrazioni che devono investire in buone pratiche.

Valerio, un ragazzo di Battipaglia, racconta che si trova in piazza per dimostrare il suo malessere per quest’ultimo incendio. Cerca informazioni come molti cittadini e spera di trovare risposte alle sue semplici domande. Tra i presenti in piazza anche l’Avv. Federico Conte( Liberi e Uguali), uno dei rappresentanti in parlamento eletto nel collegio plurinominale campania 2-03. Per Conte la questione si risolve solamente alzando il livello dell’iniziativa politica, le amministrazioni locali hanno dato prova di non poter fronteggiare
questa emergenza. Ricorda di aver rivolto un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente due giorni prima di questo rogo. Crede si debba nominare un commissario dotato di poteri straordinari, una figura com’e’ stata il generale Costa (oggi ministro) per la terra dei fuochi. Servono rilievi attendibili sullo stato dell’inquinamento del nostro territorio anche avvalendosi dell’istituto zoo profilattico di Portici. Pensa anche ad un drappello di presidio per evitare che nella valle del Sele si possa ancora andare incontro a queste pericolose situazioni.

Il governo deve prendere un’iniziativa straordinaria quindi, altrimenti le preoccupazioni di tutti continueranno ad essere fondate. Ed è così che mentre gli attivisti si accalcano davanti al pesante portone del Municipio chiuso a simboleggiare la loro richiesta di risposte, nel cielo sopra il municipio una nube tossica si stende, ricordando a tutti che in questo paese esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B.

I cittadini di Battipaglia ogni estate devono fare i conti con i roghi, ed è un dato di fatto. Il semplice e chiaro principio di prevenzione vorrebbe che in un singolo territorio non ci fossero così tante imprese che si occupano della gestione dei rifiuti. Gli attivisti del Comitato “Battipaglia dice NO” parlano di 40 imprese che nella zona industriale di Battipaglia fanno affari con i rifiuti e parliamo di una città di 50.000 abitanti circa. Resta l’amaro in bocca perché a distanza di giorni dall’accaduto la questione non sembra aver lambito i tg nazionali, come se questa parte d’Italia avesse un valore intrinseco diverso.

In questo breve video, il messaggio di rabbia e dolore lanciato dai cittadini ai piedi del Municipio di Battipaglia: “Battipaglia sta morendo, un disastro ambientale all’anno, BASTA!”

Una cosa di una tale gravità avrebbe fatto scalpore se fosse accaduta in una città della Lombardia o sarebbe stata utilizzata per alimentare il mito della Terra dei fuochi se fosse successo in provincia di Caserta. Qui a Battipaglia ormai è normale, tanto succede ogni anno. Fa discutere invece gli attivisti cinque stelle di tutta la provincia la performance del noto attore prestato alla politica, il deputato Nicola Acunzo (M5S) eletto all’uninominale proprio nel collegio di Battipaglia, che con uno sfondo scenografico di tonnellate di eco balle che bruciano ha il tempo di minacciare un giornalista di Fanpage colpevole a suo dire di averlo ripreso. L’attore prima contesta a degli attivisti giunti nei pressi dell’incendio di aver fatto un’interrogazione parlamentare e che più di questo non può fare e poi si lascia andare a frasi minacciose come “io ti denuncio come attore”.

Un momento davvero poco edificante per il rappresentante di un territorio che è mortificato da anni dal malaffare. Siamo a ben due interrogazioni parlamentari al Ministro Costa e diverse ordinanze del Sindaco Cecilia Francese, quindi le carte stanno a posto adesso possiamo serenamente attendere il prossimo rogo.

L’amministratore unico della New rigeneral plast srl è stato nominato solo nel maggio di quest’anno con precisione il 10 Maggio 2019, è una cittadina spagnola. Una cittadina spagnola sfortunata, nominata amministratore unico di un cumulo di eco balle andate in fumo pochi mesi dopo il suo subentro. Alla signora in questione facciamo un grosso in bocca al lupo per il futuro.

Ma questa è una storia che vi racconteremo nei prossimi giorni.

Matteo M. Zoccoli

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