Chiusura preventiva impianto compostaggio, tutte le reazioni tra Eboli e Battipaglia

E’ ormai sulla bocca di tutti la notizia della chiusura preventiva dell’impianto di compostaggio di Eboli, richiesta nel corso dei mesi a gran voce dai cittadini e dai comitati di Eboli e Battipaglia tramite esposti e denunce.

Infatti, dopo una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno, i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di un impianto di compostaggio e stabilizzazione delle frazioni organiche.

Tantissime le reazioni arrivate in seguito a questa notizia che abbiamo raccolto di seguito per darvi un quadro completo della situazione.

CARIELLO & FRANCESE – Cominciamo dai Sindaci delle due città, da una parte Massimo Cariello che sostiene che “va chiarito e sottolineato che l’impianto non è stato chiuso, ma ne è stato autorizzato l’uso con le prescrizioni indicate dal G.I.P., abbiamo immediatamente contattato la società che ne ha la gestione, la Ladurner Srl, che ci ha fornito esaurienti e dettagliate informazioni, accertando che non vi è pericolo per la collettività. Il provvedimento fa riferimento a fatti risalenti all’anno 2017 considerati superati nella pratica, tanto che tutti i successivi controlli di ARPAC non hanno portato ad alcun tipo di provvedimento”

Dall’altra Cecilia Francese che esulta ringraziando Prefetto, Procura della Repubblica e cittadini e sostenendo che “Siamo stati i primi a richiederne la chiusura provvisoria in attesa dei lavori di messa a norma, siamo stati noi a richiedere i fondi affinchè quell’impianto fosse regolarizzato. La battaglia ambientalista non si ferma, siamo in attesa del provvedimento provinciale che è in dirittura d’arrivo come da intese tra Regione, Provincia e Comune per bloccare i rifiuti con il criterio di saturazione”.

COSTA & ADELIZZI – Reazioni che arrivano anche dal mondo pentastellato, dove il Ministro Sergio Costa, che nel mese di agosto si era recato a Battipaglia per dare il proprio sostegno alla situazione rifiuti ha voluto far sentire la sua gioia tramite un video in cui esalta le forze dell’ordine e sostiene che “la partecipazione attiva e costante dei cittadini e degli ambientalisti ha dato la scintilla ad un decreto di sequestro preventivo. E’ una vittoria dello Stato e dei cittadini, ‘sentinelle dell’ambiente’. Insieme si può fare molto per ripristinare la legalità e tutelare la salute della popolazione che vive in quei territori, per troppo tempo devastati dalle emissioni nauseabonde

Gli fa eco Cosimo Adelizzi, deputato campano ed ebolitano del M5S: “Da tempo venivano sollevati dubbi su quelle che poi si sono rivelate irregolarità gravissime, il mio impegno sarà costante finché non sarà fatta piena luce sulle cause e sui colpevoli che hanno messo a serio rischio la salute dei cittadini di Eboli e di Battipaglia. Oggi ha vinto lo Stato e il mio più grande riconoscimento va al Ministro Sergio Costa e ai cittadini che, con il loro coraggio e la loro determinazione, hanno permesso di raggiungere questo importante risultato”

LEGAMBIENTE & BATTIPAGLIA DICE NO – Le reazioni arrivano anche da comitati ed associazioni ambinetaliste come Legambiente, tramite le parole del presinde regionale Mariateresa Imparato che identifica la gestione dell’impianto come “i nemici che impediscono la chiusura del ciclo dei rifiuti in Campania. Non è sovraccaricando gli impianti esistenti che si trovano soluzioni. Questo non fa altro che concretizzare i dubbi e le paure dei cittadini e ciò che è accaduto oggi deve servire da monito per dare una spinta verso la realizzazione di quegli impianti migliorativi, già finanziati, e di cui oggi abbiamo avuto la dimostrazione che servono urgentemente”

Gioiscono anche i membri del comitato “Battipaglia dice NO”, sicuramente il gruppo più attivo e attento in merito a questa situazione che sul gruppo ufficiale commenta così il provvedimento: “Ci hanno accusati di non capire la differenza fra un sito di compostaggio e una centrale nucleare, ma noi davanti a tutti i sindaci del comprensorio, abbiamo definito l’impianto di Eboli “una zoza”, TUTTI ci hanno sgridati per la scorrettezza istituzionale, per la scarsa coscienza civile. Ci davano le lezioncine ecologiste per le quali “il ciclo dei rifiuti comincia a tavola e finisce in un impianto di compostaggio” abbiamo replicato spiegando che un ciclo è virtuoso se gli impianti sono virtuosi. Non c’illudiamo che la battaglia sia vinta. Non c’illudiamo che i miasmi finiscano ma adesso ci aspettiamo un bel “convegno”: con sindaci, assesori e CGIL-CISL-UIL che ci spieghino che gli impianti non sono “il male assoluto”, che è un errore dire sempre e solo di NO”

LE OPPOSIZIONI, CARDIELLO E LONGO – Inevitabili le reazioni anche dalle opposizioni delle due città con i consiglieri di Forza Italia, con Damiano Cardiello che si è subito recato dinanzi all’impianto per girare un video in cui sostiene che il tutto è “una pessima notizia per la Città di Eboli che, grazie alla facoltà d’uso concessa dalla Procura di Salerno, non intacca il ciclo di smaltimento della frazione organica. Cariello chieda scusa ai cittadini di Eboli, Battipaglia e chiarisca in consiglio comunale tutti i dubbi sollevati in questi anni. Continueremo la nostra battaglia al fianco dei liberi cittadini e dei comitati per la tutela dell’ambiente. La salute pubblica viene prima di tutto”

Valerio Longo, invece, ha presidiato più volte l’impianto in questi mesi e dichiara che “è stato dato un duro colpo alla vergogna del sito di compostaggio di Eboli. Adesso inizia la fase in cui le autorità preposte dovranno finalmente vedere chiaro e scavare in una vicenda avvolta da ombre e da responsabilità gravissime. Finalmente le nostre denunce pubbliche, con video, richieste di intervento alla magistratura e alle forze dell’ordine, agli organi sovracomunali, hanno avuto finalmente pieno riscontro. Il sindaco di Eboli, Cariello, ha preso in giro per anni centomila cittadini, di Eboli e Battipaglia. Questa maniera di fare politica e di amministrare non ci piace. Si è preferito imperterriti a negare l’evidenza, piuttosto che ammettere il problema e fermare l’impianto in attesa della sua messa in sicurezza”

Filippo Folliero

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