Eboli: inaugurato il Calendario Estivo 2019 con la Lectio Magistralis di Vittorio Sgarbi

Ieri sera è stato inaugurato il primo evento del Calendario Estivo 2019 del comune di Eboli dal titolo “Vittorio Sgarbi incontra Eboli”, con una lectio magistralis fortemente voluta dal Rotary Club in collaborazione con il comune ebolitano, presso il Cinema Teatro Italia. Ad introdurre la serata, la presentatrice Angela Clemente e la presidente del Rotary Eboli l’Avv. Maria Gabriella Gallevi.

Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi introduce la sua Lectio Magistralis partendo dal romanzo autobiografico di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli”. Considera lo scritto come un punto di arrivo e di fine di un’Italia che ha i mezzi per avere sviluppo e futuro ma non ne trae beneficio, sottolineando un forte parallelismo tra Nord e Sud:

“Il Meridione ha molte più possibilità di crescita, sviluppate nel modo sbagliato, del Settentrione. Anche i turisti vedono i luoghi del sud più fascinosi e attraenti di quelli del Nord”

Immancabile riferimento a Matera ed al grande dipinto di forte denuncia, realizzato dallo stesso Carlo Levi, “Lucania 61”, custodito attualmente a Palazzo Lanfranchi, e che fu commissionato dal Comitato per le Celebrazioni del Centenario dell’Unità d’Italia per rappresentare la regione Basilicata:

“Con Matera Capitale Città della cultura 2019, la città ha avuto un grande riscatto: una Matera senza tempo e senza disperazione. Eboli deve prenderne esempio, deve avere anch’essa lo stesso spunto da cui partire. Geograficamente è collocata in un punto da cui può trarne beneficio, se non fosse penalizzata da un Meridione con scarse possibilità di sviluppo.”

Eboli, inoltre, ha ospitato grandi capolavori che vengono conservati attualmente al Museo Diocesano di Salerno e che Sgarbi ha ribadito più volte che c’è bisogno di riportare in terra natìa queste opere, per valorizzarle e sottolineare come Eboli abbia un patrimonio culturale ed artistico di grande spessore. Ad esempio, la collocazione originaria dell’opera “La crocifissione” di Roberto di Oderisio, era presso la chiesa di S.Francesco ad Eboli. L’opera, ricca di pathos, segna l’interpretazione drammatica di Giotto che si propaga lungo l’Italia superando l’arte bizantina.

Il noto critico d’arte, ha poi chiosato la sua Lectio Magistralis spronando la città ebolitana a guardare avanti per ritagliarsi un futuro da protagonista:

“Eboli deve uscire dalla maledizione del romanzo di Carlo Levi e deve essere, insieme a Matera, di ispirazione ed avere un futuro. E’ necessaria una politica nuova che con cultura e bellezza ispirino il futuro dell’Italia intera e di Eboli stessa”

Rossella Pisaturo

 

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