Eboli non è un paese per studenti? Le criticità degli spazi studio e la povertà educativa nel Mezzogiorno

“La povertà educativa indica l’impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni. Nel nostro Paese la povertà educativa priva milioni di bambini del diritto di crescere e di seguire i loro sogni.”

Questa la definizione di Save The Children della Povertà Educativa, un fenomeno spesso invisibile presente nella nostra società ma il cui impatto è devastante. Tanto più se consideriamo, come ci dimostra ad esempio il rapporto OpenPolis su questo fenomeno, che povertà educativa e povertà economica sono strettamente correlate e vanno spesso di pari passo.

L’ANALISI – Senza troppe sorprese, è nel Mezzogiorno che ci sono le percentuali più alte d’Italia sul numero di minori che non leggono. Il dato della Campania è agghiacciante: 69,4% (riferito al 2016). Questo vuol dire che in media, su 10 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni, nella nostra regione ben 7 non hanno letto nemmeno un libro nell’anno precedente. Per poter fare un confronto, al Nord questo valore va da un minimo del 32,6% di Trento ad un massimo del 46,3% in Toscana. L’analisi di OpenPolis ci spiega come gli spazi pubblici siano importanti nel combattere la povertà educativa: “Non sempre bambini e ragazzi hanno a disposizione uno spazio tranquillo dove studiare a casa. La biblioteca offre questa possibilità e rappresenta anche un luogo di incontro e di confronto con i coetanei, con i compagni di studio. Queste strutture inoltre garantiscono a tutti, minori e non, l’accesso al servizio gratuito di prestito libri e, in molti casi, ad attività culturali, laboratori, letture collettive. Tutto questo agevola, migliora e supporta il percorso educativo di bambini e ragazzi, ampliando le loro opportunità di apprendimento al di fuori delle mura scolastiche“.

Eboli, Biblioteca

EBOLI – Che cosa succede a Eboli? Nella città è presente una sola biblioteca pubblica e attualmente il suo accesso è limitato al solo prestito delle opere. Non esistono invece sale lettura, luoghi di accesso pubblico per lo studio o altri servizi collegati. 

Abbiamo sentito sull’argomento Francesca Scoti di ANPI: «La mancanza di sale lettura lede il diritto allo studio dei ragazzi di Eboli. Ci sono situazioni nelle quali gli studenti hanno a casa un ambiente tossico che non gli consente di studiare con profitto. Quando la Biblioteca Comunale era aperta, nonostante gli orari e i servizi limitati, rappresentava comunque un luogo di incontro e di scambio culturale».

Per questo Francesca, con l’aiuto di altre persone sensibili al tema, ha messo in piedi una rete per mettere a disposizione spazi studio aperti a tutti. «Abbiamo cercato, insieme all’associazione ONMIC e a Roberta Arrigo di Break The Silence, di offrire un’alternativa. Siamo partiti l’anno scorso, attivando addirittura tre spazi in città. Quest’anno abbiamo deciso di partire dallo spazio studio sulla Terrazza Gattapone. Si tratta di un luogo adattato a spazio studio grazie a tavoli e sedie, ma dove non possono essere garantiti in maniera continuativa servizi importanti come la corrente o l’accesso a internet. Abbiamo avuto tante richieste di prenotazione da parte dei ragazzi, ma è ovvio che si tratta di una soluzione molto limitante e che non può rispondere a tutte le esigenze di chi le frequenta. Noi chiediamo all’Amministrazione di intervenire tempestivamente per offrire un servizio che è assolutamente necessario al fine di assicurare un futuro migliore ai ragazzi di Eboli. La Biblioteca Comunale deve riaprire quanto prima”.

Alessia Palma, assessore politiche giovanili

LA RISPOSTA DELL’AMMINISTRAZIONE – A rispondere è Alessia Saveria Palma, Assessore Politiche Giovanili e Pari Opportunità del Comune di Eboli. «La biblioteca comunale è un luogo fondamentale per la nostra città. L’Amministrazione Comunale, sin dai primi mesi di insediamento, ha in corso un procedimento per garantire la riapertura degli ambienti e la riattivazione delle attività all’interno della biblioteca, sospese a causa delle restrizioni Covid-19. Accogliamo con favore, nell’ottica di maggiore sussidiarietà, l’operato di Roberta Arrigo di Break The Silence, Francesca Scoti di ANPI e dell’associazione ONMIC, in quanto, adottando degli spazi dedicati allo studio, hanno offerto un’alternativa per i giovani studenti ebolitani»

Purtroppo non ci sono tempi certi per la riapertura, né per l’attivazione di servizi ausiliari. È ancora l’assessore Palma a spiegarne i motivi: «Ad oggi, la biblioteca comunale dispone di un’unica responsabile che si occupa della sua gestione, prossima al pensionamento, e di risorse del Servizio civile e di borsisti; purtroppo, questa situazione impedisce la riapertura delle aule studio. Per far fronte a tale problema, l’amministrazione comunale considera il coinvolgimento di volontari che già precedentemente hanno collaborato nella gestione della biblioteca, e prevede, nell’ambito delle attività di potenziamento dell’organico dell’ente, anche il rafforzamento della biblioteca comunale, in modo da garantire servizi efficaci agli studenti e alle studentesse ebolitane. Una volta raggiunto questo obiettivo si valuterà la praticabilità dell’estensione degli orari e dei giorni di apertura, consapevoli che i luoghi di aggregazione giovanile sono fondamentali».

Insomma, per il momento i ragazzi dovranno aspettare. Oppure sperare nell’iniziativa di qualche gruppo di cittadini o associazioni. E domani? La città che vedremo nei prossimi mesi e anni non dipende soltanto da quello che si decide a Palazzo Città. I cittadini possono indirizzare e aiutare le scelte politiche degli amministratori.

A cura di Michele Mondelli
CHE DICI?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *