Iniziativa “Sarno 2020”, il fronte unico per il disinquinamento del fiume Sarno (FOTO)

Considerato da tempo il fiume più inquinato d’Europa, il Sarno continua a vedersi attribuito tale primato dopo oltre 50 anni. Si parla, infatti, di un progetto di risanamento già dagli anni ’70. È da anni che le associazioni nate sui territori del fiume si occupano della vicenda, ma con il passare del tempo preme la mancanza di un piano chiaro e risolutivo.

Sono stati proprio i mesi di lockdown, causa COVID-19, a rafforzare la determinazione di associazioni e cittadini. Come detto dal presidente del Comitato “La fine della vergogna”, migliaia di persone in Campania si sono rese conto delle differenze fra le acque pre-COVID, durante COVID e post-COVID. Le immagini del corso d’acqua durante quei mesi hanno dimostrato infatti come le colorazioni tendenti al marrone-rosso siano causate principalmente dagli scarichi industriali presenti lungo il corso del fiume, a partire da quelli del distretto conciario di Solofra a quelli delle numerose industrie conserviere, fino agli scarichi abusivi.

Preso atto del chiaro miglioramento della qualità delle acque, è stato stilato un manifesto programmatico nel quale sono inserite dieci richieste. Prima di tutto si chiede l’avvio della bonifica partendo dall’adeguamento della rete fognaria e degli impianti di depurazione, un monitoraggio permanente con l’ausilio dell’Esercito Italiano e delle Guardie Ambientali e una mappatura degli scarichi sia civili sia industriali, verificandone se necessario la validità. Infine, si richiede il potenziamento dell’ufficio statistico dell’ASL “Salerno 1”, di ufficializzare i dati aggiornati del registro tumori e la promozione dello screening nella prevenzione dei tumori più diffusi sul territorio interessato dall’inquinamento del fiume.

L’INIZIATIVA – Coinvolge 27 Comuni, per un totale di 54 associazioni, cui se ne aggiungono altre 8 che non risiedono in comuni attraversati dal Sarno. Spicca il comune di Nocera Inferiore, con 13 associazioni aderenti, tra le quali il comitato “La fine della vergogna”. Non è un caso che a Nocera Inferiore il tema sia così sentito perché proprio nel suo territorio si trova l’Alveo Comune Nocerino, un canale artificiale tributario del Sarno che raccoglie le acque dei torrenti Cavaiola e Solofrana, provenienti rispettivamente da Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, e Solofra, in provincia di Avellino. L’Alveo si immette poi nel Sarno nei pressi di Scafati, dove infatti si riscontrano 5 adesioni.

Intanto proseguono le manifestazioni organizzate ogni settimana nei Comuni dove operano le associazioni. Venerdì 12 giugno, si è tenuto il terzo flashmob, lanciato dal gruppo spontaneo “Acquamunda” in collaborazione con “Giù le mani dal Sarno”. L’evento si è svolto in contemporanea nei seguenti Comuni: Nocera Inferiore Castellammare, Torre Annunziata, Torre Del Greco, Pompei, Scafati, Boscoreale, San Valentino Torio, Roccapiemonte, Mercato San Severino e Montoro. Ogni mobilitazione si è chiusa nel grido “Uniti per il Sarno. Se non ora, quando?”, preceduta dal suono di una sveglia, a indicare che le città si stanno svegliando dopo aver osservato, grazie ai mesi di lockdown, che un altro Sarno è possibile.

ROCCAPIEMONTE – Durante il flashmob tenutosi a Roccapiemonte, il professore Carmine Calvanese ha avanzato la proposta di un presidio permanente in località Codola, punto strategico in quanto a confine con ben tre Comuni: Castel San Giorgio, Roccapiemonte e Nocera Inferiore. È stata ribadita inoltre la scarsa efficacia delle multe alle attività inquinanti, chiedendo invece la chiusura immediata delle attività finché gli impianti e gli scarichi non sono a norma.

NOCERA INFERIORE – Continuano intanto a Nocera Inferiore le campagne di sensibilizzazione da parte del Comitato “La fine della vergogna” con l’affissione di striscioni lungo il corso dell’Alveo Comune, in particolare in quelle zone dove i palazzi residenziali si affacciano sul fiume. Si ribadisce a tal proposito l’impatto dell’inquinamento delle acque sulla salute dei cittadini, con i seguenti slogan: ”Fiume Sarno, mascherina tutto l’anno?” oppure “Solofra fabbrica di tumori”.

“Io spero e credo fermamente che questa possa essere l’ultima generazione a combattere – le parole del presidente del Comitato, Carlo Ferraioli – Sarà possibile però solo se riusciremo ad essere incazzati, fieri del nostro ideale e soprattutto motivati nel disinquinare il Sarno”

Michele Sessa

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