Anch’io ne ho avuta un po’ accingendomi a scrivere queste righe. Perché l’ansia è parte di
noi da sempre, perché da sempre ci aiuta a riconoscere il pericolo e a fuggire. A porci un obiettivo e raggiungerlo, nel lavoro come nello sport.
Insomma a realizzare una prestazione fisica e psichica utile alla nostra sopravvivenza o alla nostra soddisfazione, attivando il sistema limbico e l’asse ipotalamo-ipofisario per il rilascio di ormoni.
Ma circa 100 anni fa il dr. Freud ha aggiunto una parolina a questa utile capacità: disturbo. Da allora l’ansia è diventata una malattia e negli ultimi 25 anni la vendita di farmaci per curarla ha superato quella dell’aspirina negli Stati Uniti.
Ma quando l’ansia da utile diviene pericolosa? E come distinguere i sintomi dell’ansia dalle patologie organiche più comuni (ictus, infarto miocardico, insufficienza respiratoria)?
Quando l’ansia è una patologia a sé stante e quando invece deriva da altre malattie organiche gravi che mettono l’individuo a contatto con la sofferenza?
Per saperne di più —> http://www.igeamagazine.it/2019/03/08/riconoscere-lansia-una-sfida-per-linternista/
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Dott.ssa Enrica Nigro – Medico Internista