Scafati: “Sfruttare l’occasione dei bandi per dire no all’amianto”

Il problema dell’amianto è molto sentito anche nei territori dell’Agro Nocerino Sarnese e a Scafati in particolare, dove l’inquinamento ambientale già è a livelli altissimi per la presenza di polveri sottili a livelli non verificati e Fiume Sarno.

Per questo, l’associazione ‘Forti perché Liberi’ presieduta da Gianluca Trezza propone di risolvere la problematica in alcune delle strutture sensibili del territorio, chiedendo alla triade commissariale e agli uffici preposti di partecipare al bando anti-amianto ministeriale.

“Questo bando è aperto sia alle amministrazioni pubbliche che anche ai privati che potrebbero usufruire del bonus fino a 15 mila euro, per bonificare delle strutture dalla presenza di questo materiale molto pericoloso per la salute umana. Il bonus – spiega Trezza – può essere richiesto fino al 30 Aprile 2018 ed il decreto dà la priorità agli edifici pubblici collocati in un raggio non superiore ai 100 metri da scuole e asili, strutture di accoglienza socio assistenziale, impianti sportivi, parchi giochi e ospedali”

Gianluca Trezza, presidente associazione ‘Forti perchè Liberi’

La città di Scafati potrebbe approfittare di questo fondo, seppure a cifra esigua,
considerata la preoccupante situazione di cassa di Palazzo Meyer, per cercare di ripristinare una situazione incresciosa e di evidente rischio per la salute pubblica nelle palazzine Ina casa di Scafati in via Martiri d’Ungheria. Le palazzine di proprietà dell’Istituto Provinciale ed in gestione al comune di Scafati hanno le caditoie ed i tubi di raccolta dell’acqua piovana ancora realizzati in amianto in alcune parti.

Scafati, InaCasa 2

“Una situazione inaccettabile a cui i cittadini vengono continuamente esposti. In passato gli uffici tecnici hanno lavorato su tale tema e chiesto un rapido intervento in merito alla situazione, quantificando una spesa prevista che poteva essere anche raggruppata nell’ambito dei 10 mila euro – spiega il leader di Forti perché Liberi – cifra quindi ampiamente coperta anche da questi fondi. Ecco perché, chiediamo un rapido intervento di bonifica nelle palazzine popolati Ina Casa, magari approfittando di questa opportunità di finanziamento. È evidente che questa azione da sola non può bastare, considerando che anche altri impianti pubblici (come ad esempio la manifattura dei tabacchi di via Diaz) avrebbero bisogno di un intervento di bonifica urgenti ed essenziali. L’occasione del bando anti-amianto non può certo essere lasciata inutilizzata”

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