Un secolo dal primo impianto di frutticoltura del Mezzogiorno, avviò l’industrializzazione di Battipaglia (FOTO)

Un secolo dalla nascita dei frutteti sperimentali di Eboli-Battipaglia.

L’avvio fu dato dal D.L. 21 luglio 1917, per rincrementare la frutticoltura nazionale, con tre grandi frutteti sperimentali e connessi vivai: uno a Pistoia, per le regioni del nord, uno a Roma per quelle del centro e un terzo a Battipaglia per il Mezzogiorno.

Quest’ultimo segnò uno dei “primi interventi pubblici a favore dell’agricoltura della Valle del Sele”, dopo la fine del primo conflitto mondiale. L’impatto fruttifero di questo investimento fu molto vasto e coinvolse oltre 30 ettari della tenuta Torre dei Mussi (Battipaglia non era ancora un comune autonomo).

Alle spese di impianto e a quelle di coltivazione, per 25 anni concorsero il Ministero e l’Ammistrazione provinciale di Salerno, secondo quote ripartite. L’iniziativa fu ritenuta valida al potenziamento dello sviluppo in tutto il Mezzogìorno, con la frutticoltura che avrebbe favorito il consumo fresco, la trasformazione industriale e l’esportazione. Si costituì un consorzio, di cui si rese promotore il Comm. Nicola Miraglia, presidente del “Reale Istituto di Incoraggiamento” di Napoli, cui seguì progetto dell’impianto a cura della R. Scuola Superiore di Agricoltura di Portici.

NUOVA VITA A BATTIPAGLIA – Fu l’inizio dell’industrializzazione di Battipaglia, che così incrementava la sua popolazione, creando fonte di lavoro per gli immigrati. E infatti, in un esposto prodotto dall’allora Commissario al Comune di Eboli, diretto al Capo Compartimento ferroviario di Napoli a sostegno di una richiesta pendente per la variazione di orario dei treni dei lavoratori da e per Eboli (Battipaglia) si legge che:

“presso la ditta Baratta – conserve alimentari e confetture dì frutta dolce – sono occupati 400 operai. L’invocato provvedimento gioverebbe anche ad altre industrie dì quel luogo che, com’è ormai noto, e’ un operoso centro che primeggia nel Mezzogiorno d’Italia nel campo dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, tra i primi fornitori della ricchezza di un paese”.

Prof. Paolo Abbinente e Raffaele Ciaglia

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