Alla riscoperta del nostro territorio: l’antico borgo di Melito Irpino, martoriato dalle calamità naturali (FOTO)

Continua il nostro viaggio, grazie alla collaborazione di Raffaele Ciaglia gestore di “Le nostre Bellezze Sconosciute” e sempre alla ricerca di luoghi della Campania e della Basilicata a cui ridare lustro e visibilità, nel riscoprire le tante bellezze che la storia ha lasciato sul nostro territorio.

Oggi siamo nella zona antica del borgo di Melito Irpino, in provincia di Avellino, che fino al 1923 era denominato “Valle Bonito”.

POSIZIONE – La planimetria del vecchio paese ed il ricordo di chi ci ha vissuto, descrivono un borgo piccolo e tranquillo. Osservando la piantina di Melito vecchia, si nota il tipico impianto urbano medioevale, col fitto intreccio di costruzioni, vicoli e scalinate che avvolgono il castello. Il centro del paese, Piazza Vittoria, ove si ritrovava la popolazione dopo aver assistito alla messa, era separato dall’Ufita, valicabile tramite un ponticello (tuttora esistente), da una semplice schiera di case.

I TERREMOTI E NON SOLO – A seguito del sisma del 1962, sembrerebbe per apparenti cause di sicurezza, il vecchio borgo venne interamente raso al suolo, salvo le più significative testimonianze della storia melitese: il castello e la chiesa di S. Egidio. Anche il tracciato delle vecchie strade è andato perso, salvo i tratti rimasti pavimentati con basalto e ciottoli.

La storia di Melito Irpino è stata caratterizzata dal ricorrere di altri eventi drammatici, in aggiunta ai terremoti già citati, che si sono susseguiti nel tempo regolarmente (es. 1456, 1688, 1702, 1930, 1962, 1981 e 1982). Infatti, si annoverano alluvioni, quale quella del 1949 che travolse il ponte di ferro e scardinò i mulini lungo il fiume, le frane ripetute, l’invasione delle cavallette nel 1634, le pestilenze del 1458, 1528, 1656-57.

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Filippo Folliero

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