Contributo “Spiagge Sicure 2020”, solo 9 comuni beneficiari nel salernitano. Occasione persa?

Si può considerare un’occasione persa per molti comuni del salernitano? Il contributo per la prevenzione e contrasto dell’abusivismo commerciale e della contraffazione, denominato “Spiagge sicure – Estate 2020”, avrebbe portato nelle casse dei comuni con meno di 50mila abitanti circa 32mila euro da investire nell’imminente stagione balneare.

Sono solo 9 i comuni beneficiari nel salernitano: Agropoli, Vietri sul Mare, Praiano, Castellabate, Casalvelino, Minori, Vibonati, Pollica, San Giovanni a Piro.

Eppure, di questo contributo sarebbero potuti essere beneficiari anche tanti comuni importanti della fascia costiera salernitana come Eboli, Pontecagnano, Capaccio per citarne alcuni.

Per queste città è sicuramente un’occasione persa dato che, in seguito all’emergenza Covid19, il 50% dei 32mila euro sarebbe potuto essere utilizzato per attrezzare al meglio le fasce costiere delle città per far rispettare le norme di distanziamento sociale.

contributo 32mila euro
  • Ma come si accedeva a questo contributo?

Il decreto del Ministro dell’interno, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze in data 18 dicembre 2018, ha fissato i criteri di ripartizione del Fondo per la sicurezza urbana per l’anno 2020, una quota pari al 14% delle risorse del Fondo viene destinato ai comuni .

Tali risorse ammontano a 2,8 milioni di euro e sono state integrate con un ulteriore stanziamento di 2 milioni di euro così da destinare all’iniziativa “Spiagge Sicure – Estate 2020” un totale di 4,8 milioni di euro. Il decreto del 18 dicembre 2018 stabilisce che i comuni beneficiari debbono essere individuati in base alle presenze negli esercizi ricettivi secondo i dati ISTAT riferiti al 2018, e che non possono accedere alle predette risorse gli enti che hanno già usufruito di contributi per iniziative analoghe. Il finanziamento era riservato ai primi centocinquanta comuni litoranei per numero di presenze nelle strutture ricettive in base ai dati ISTAT relativi al 2018 che presentino le seguenti caratteristiche:

a) non essere capoluogo di provincia;
b) popolazione non superiore a 50 mila abitanti alla data del 1° gennaio 2019;
c) non essere stato destinatario di contributi per iniziative analoghe promosse dal Ministero dell’interno o per altre iniziative previste dal decreto interministeriale 18 dicembre 2018.

Gli enti ricompresi nell’elenco che intendevano beneficiare del finanziamento avrebbero dovuto presentare apposita domanda alla Prefettura territorialmente competente. Il contributo, concesso nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, ammonta, per ciascun comune, a 32 mila euro da utilizzare come campagne informative volte ad accrescere fra i consumatori la consapevolezza dei danni derivanti dall’acquisto di prodotti contraffatti. 

Infatti, queste somme, sarebbero potute essere utilizzate per rafforzare anche gli organi di Polizia per vigilare al meglio sia sulle attività illegali sia per far rispettare le norme di sicurezza per il distanziamento da Covid.

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