Unisa, farmacisti chiedono l’abilitazione al lavoro: “Imbottiti di nozioni ma impossibilitati a praticare”

In un periodo in cui il mondo del lavoro soffre in molti dei suoi ambiti, le difficoltà non sono da meno anche per i neo-laureati in Farmacia e la possibilità di abilitarsi alla professione. Di seguito, riportiamo una nota dei rappresentati dei dottori in farmacia dell’Università degli studi di Salerno a firma dei dottori Alfredo Del Giudice, Giorgia Di Nuto, Rosaria Francolino e Francesca Serritiello.

“Siamo neo laureati in Farmacia, studenti dell’Università di Fisciano, che successivamente alle 600 h di tirocinio, sostengono un colloquio orale presso l’ordine dei Farmacisti di Salerno. Dunque, in aggiunta alla preparazione teorica fornitaci dal percorso di studi ci avvaliamo di una conoscenza basica delle nozioni pratiche che solo stando in farmacia si apprendono. Con grande rammarico si rappresenta che la figura professionale del Farmacista è stata rivalutata in senso negativo e purtroppo, causa Covid-19, molti colleghi hanno fatto prevalere il lato commerciale più che quello scientifico”.

Nella nota poi, si legge come durante l’emergenza sanitaria molti medici non hanno esercitato la professione caricando i farmacisti di lavoro extra:

I pazienti hanno continuato ad avere assistenza medica grazie all’instancabile lavoro di noi Farmacisti che abbiamo messo in primo piano l’assistenza ai pazienti purtroppo spesso abbandonati dai loro medici. Abilitare noi neo laureati Farmacisti porterebbe ad una serie di vantaggi. In primis, ovviamente, sarebbe un respiro per tutte le famiglie evitare di pagare 400 euro; abilitare significa dare la possibilità a noi ragazzi, imbottiti di nozioni teoriche, di iniziare a praticare la professione; abilitare significa dare una mano a tutti quei colleghi che hanno lavorato il doppio delle ore e con il doppio della paura. Si, paura. Paura di essere contagiati e di contagiare a loro volta, figli e mariti e/o mogli perché ricordiamoci sempre che il Farmacista è pur sempre un operatore sanitario a contatto con i pazienti. Chiediamo solo di essere valutati per ciò che valiamo. Infermieri, medici e farmacisti sono gli operatori sanitari coinvolti in prima linea, ognuno ha la propria preparazione utile per fronteggiare l’emergenza. Basta subordinare le figure, iniziamo a rispettarci e sopratutto ad ascoltarci”.

In passato ci siamo già occupati di questa vicenda, proprio tramite il racconto e le parole della vice-presidente dell’ordine dei Farmacisti, Luisanna Pellecchia, che in tante occasione è scesa in campo in prima persona al fianco dei neo-farmacisti per evitare che fosse negato loro il diritto di abilitarsi alla professione. Infatti, molti, sono costretti anche a cancellarsi dall’ordine per le elevate spese di iscrizione che diventano insostenibili se dall’altra parte non viene concesso di praticare la professione.

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Filippo Folliero

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