Eboli, sgomberi case popolari: “Non abbiamo fondi”. I cittadini: “Risposte incosistenti, la legge dice altro”

Una querelle infinita quella tra il Comune di Eboli e i cittadini che da tempo attendono un alloggio nelle case popolari. Non siamo qui a parlare di morosi nè di manutenzione, ma di famiglie che aspettano da anni lo scorrere della graduatoria per avere una casa dignitosa.

Quella graduatoria però sembra non scorrere mai e così negli ultimi anni sono arrivate circa una cinquantina di ordinanze di sgombero da dover attuare per il comune di Eboli, perchè tanti stanno occupando le case abusivamente violando la legge (QUI potete recuperare le ordinanze).

MANCA LO SGOMBERO COATTIVO – Nonostante sia passato più di un anno e nonostante i solleciti del “Comitato per la difesa degli alloggi popolari ERP/ACER” (che potete recuperare QUI), l’Ente comunale non è mai intervenuto, infrangendo anche la legge stessa. Infatti, come riportato in ogni singola ordinanza, i residenti avevano 30 giorni per lasciare le abitazioni altrimenti si doveva procedere con lo sgombero coattivo e il conseguente intervento della Forza Pubblica, in danno di eventuali occupanti abusivi che risponderanno, in via civile, penale e amministrativa, anche di eventuali danni a persone e/o cose.

Nulla di questo è stato fatto ma la risposta dell’Ente lascia ancora più basiti della domanda, dato che parliamo di politici che hanno sempre fatto della legge i principi su cui fondare la propria carriera politica. Dopo l’interrogazione presentata dalle famiglie e dal gruppo Eboli Responsabile, la risposta dell’assessore Consalvo è arrivata durante il consiglio comunale del 27 dicembre ed è di quelle che non hanno nè capo nè coda. Messa nera su bianco, la risposta dell’Ente del mancato rispetto di queste ordinanze sta nel fatto che “Non ci sono fondi”.

Non ci fondi per far rispettare la legge? Non ci sono fondi per le forze dell’ordine e quindi si sta confermando che Eboli è una città senza controllo?

INCONSISTENZA O PAURA? – Una risposta che ha fatto, giustamente, adirare sia le famgilie che il gruppo Eboli Responsabile che ha risposto così con una nota ufficiale alla cringissima e incosistente giustificazione dell’Ente, chiedendo a Consalvo di farsi da parte:

“Dopo mesi di mancati incontri e nell’impossibilità di ottenere risposte serie da questa amministrazione comunale sul problema delle case popolari a Eboli il gruppo Eboli Responsabile, per mezzo del proprio rappresentante in consiglio comunale Damiano Capaccio, ha depositato un’interrogazione ufficiale all’assessore competente. Il nostro obiettivo era quello di portare a galla il problema, sul quale il sindaco Conte si è finora girato da un’altra parte. Purtroppo la risposta fornita dall’assessore Vincenzo Consalvo è stata del tutto insufficiente e inconsistente. Non solo non si è dato risposta alle nostre domande precise sulle modalità di gestione del patrimonio immobiliare pubblico, sia di proprietà del comune che di ACER. Si è oltretutto dimostrato in maniera palese come ci sia una totale mancanza di attenzione, conoscenza e interesse sul problema. Di fronte a tale inconsistenza chiediamo all’assessore Consalvo di rimettere le sue deleghe in mano al sindaco, come segno di rispetto per tutti coloro che da anni rispettano le regole e aspettano dalla politica una risposta concreta”.

Alcuni rappresentanti delle famiglie, presenti al consiglio comunale, hanno avuto un duro confronto verbale con le istituzioni, ree di prendere fondamentalemente in giro i cittadini credendo che questi ultimi non siano in grado di compredere le leggi. Totale antitesi con i valori da sempre professati.

Dunque che quadro ci lascia tutto ciò? Semplice, abbiamo un assessore che per diginità dovrebbe dimettersi e una città che, parole dell’amministrazione, è in totale anarchia perchè non ci sono fondi neanche per sfrattare persone che occupano case abusivamente. Questa è la favola che oggi ci raccontano ma, vedendola da un’altra prospettiva, non potrebbe essere che questa amministrazione ha paura di liberare queste case perchè sospetta di eventuali ritorsioni da chi si trova all’interno? E’ l’unica spiegazione con un filo di logica, perchè sostenere che non ci sono fondi neanche per uno sgombero vorrebbe dire che questa città ormai non ha più un futuro e diventare automaticamente complici di questi atti abusivi.

Filippo Folliero

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