L’altavillese Alfonso Mangone, il pittore che fa rivivere i miti del calcio nel premio “Andrea Fortunato – Lo sport è vita” (FOTO)

Si è svolta presso il Salone d’Onore del CONI a Roma la XIIIᵃ edizione del Premio “Andrea Fortunato – Lo Sport è Vita”. Il Premio, divenuto uno dei più importanti riconoscimenti nazionali, organizzato dalla Fondazione Fioravante Polito di Santa Maria di Castellabate (Salerno), promotrice della Biblioteca e del Museo del Calcio Andrea Fortunato.

Ancora una volta l’arte diventa strumento di sensibilizzazione, attraverso le esclusive opere realizzate dal Maestro Fernando Alfonso Mangone. Un artista visionario, “un randagio”, ribelle a qualsiasi tentativo di imbrigliarne la creatività. I suoi dipinti seguono la narrazione dei luoghi dove ha vissuto da nomade: Berlino, Rotterdam, Parigi, Londra, Amsterdam. E ancora Venezia, Milano, Roma, per poi tornare a casa, ad Altavilla Silentina, nel Parco Nazionale del Cilento.

L’obiettivo della Fondazione è rendere obbligatorio il Passaporto Ematico, fondamentale per la prevenzione e la salute degli atleti, intitolato a quattro compianti calciatori: Andrea Fortunato, Piermario Morosini, Flavio Falzetti e Carmelo Imbriani. Il Passaporto Ematico mira a introdurre esami a carattere ematico e cardiaco tra quelli attualmente previsti per ottenere l’idoneità sportiva, proprio al fine di evitare tragedie come quelle che hanno purtroppo colpito i sopracitati calciatori.

Sono state numerose le personalità dello sport presenti, tra queste anche il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente FIGC Gabriele Gravina, il Presidente della Lega B Mauro Balata e, tra i premianti al tavolo delle autorità, anche il Presidente USSI Gianfranco Coppola.

Tra i tanti volti dipinti da Mangone, quello di Mihajlovic è uno dei più emblematici, insieme ad altri campioni dello sport prematuramente scomparsi come Gianluca Vialli, Robert Boggi, Vincenzo Malagò, Mario Sconcerti e Giovanni Vitale.

Mito e futurismo si incrociano nel genio visivo di Mangone. David Bowie dialoga con Michelangelo, mentre il Sommo Poeta Dante rivive in versioni molto più simili alla pop art. Gli archetipi del mito e il classicismo si scontrano con i miti della contemporaneità, come Diego Armando Maradona e il suo urlo, divenuto un cult, un’opera emblematica dell’artista delle aree interne.

Provo un’emozione unica nel dar vita a questi quadri per dei grandi della storia del calcio. Le opere sono state realizzate con colori fluorescenti e fosforescenti. La loro vita è un’opera d’arte che li ha resi delle icone indiscusse – spiega il pittore Alfonso Fernando Mangone – e l’arte in tutte le sue forme è un messaggio per l’umanità”

Fernando Mangone, dopo tanti anni di lavoro, di sperimentazione, studio e viaggi, è considerato oggi dai galleristi e critici d’arte, tra cui Daverio, Carini, Sgarbi, un’artista straordinario di derivazione Espressionista, ai massimi livelli. Collaboratore di importanti enti ed istituzioni di rilievo internazionale tra cui “Greenpeace”, “Amnesty International” e “Stade Kunst”. Negli anni espone a Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Roma, Milano dove porta la sua arte nuova, fresca, profonda, emozionante, fatta di colore e fantasia, profondità, frammenti di vita.

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