Verso le elezioni 2021, le idee e i programmi: “Borgo e Forte Apachè, obiettivo delocalizzazione”

Terzo appuntamento con il nostro spazio dedicato ai candidati sindaco dei comuni che si appresteranno a votare nei prossimi mesi, dove tratteremo nello specifico le idee dei candidati che hanno deciso di far conoscere tramite il nostro sito il loro programma.

Tra questi, il candidato a sindaco di Eboli con il PSI e le liste civiche “Eboli Obiettivo Comune” e “Noi Ebolitani”Giancarlo Presutto, ha deciso di condividere con noi e i nostri lettori i vari punti del suo programma che andremo a snocciolarvi di settimana in settimana.

Giancarlo Presutto
  • RIGENERAZIONE URBANA – Delocalizzazione degli immobili di Zona Borgo-Forte Apaché (Alloggi IACP)

Il terzo punto, nella lista delle Idee Programmatiche stilate con il gruppo PSI dal candidato a sindaco Giancarlo Presutto, viene presentato il progetto di Rigenerazione Urbana destinata alla Zona Borgo-Forte Apache.

Il progetto consiste nel “delocalizzare” il borgo, a causa della concentrazione residenziale dei cittadini in edifici fatiscenti, in una nuova zona consegnando ai residenti abitazioni efficienti e moderne. Le ristrutturazioni interesserebbero anche le diverse sedi comunali che occupano il borgo.

Le modifiche urbanistiche, inoltre, avrebbero lo scopo di consegnare alla città di Eboli un nuovo spazio libero dove poter insediare nuove strutture dall’identità culturale – come la realizzazione di un Auditorium – e creare nuovi spazi verdi.

Il progetto ambizioso richiederebbe un investimento economico importante, ma Presutto dichiara: “Troveremo i soldi per farlo”.

Questa la terza proposta del candidato. Sicuramente la zona interessata ha una particolarità da non sottovalutare, ovvero quella che oltre ad avere strutture fatiscenti purtroppo molta criminalità cittadina è concentrata all’interno delle mura di Forte Apache.

Se da una parte finalmente qualcuno ha toccato il tema case popolari e nel suo programma possiamo vedere un’idea di ciò che si potrebbe fare per dare una giusta collocazione ai cittadini che ne hanno bisogno, dall’altra estirpare un’identità negativa così forte e radicata in quello spicchio di Eboli sarà impresa ardua, oltre a trovare il luogo adatto dove delocalizzare il tutto. Forse, solo la concreta promessa di un’abitazione degna potrebbe essere davvero la chiave di volta per aprire le mura del fortino e, un dialogo con il neonato comitato che vigilerà sulla questione alloggi popolari, potrebbero essere i primi passi concreti verso l’obiettivo delocalizzazione.

Cosa ne pensate di questa proposta? Appuntamento alla prossima settimana dove parleremo del terzo punto programmatico.

Qui potete leggere il secondo —> “Rilancio turistico Marina di Eboli”

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