Eboli, la truffa del parchimetro non funzionante: doppia beffa per i cittadini

Camuffano i parchimetri e truffano i cittadini. E’ il nuovo trend che negli ultimi giorni sta interessando i parcheggi a pagamento nelle periferie della città di Eboli.

I truffatori, che non sono altro che i parcheggiatori abusivi che bazzicano le zone in questione, applicano sul parchimetro una striscia adesiva con la scritta “Il Ticket è Fuori Servizio” e approfittano del momento di smarrimento del cittadino di turno che vuole pagare regolarmente la sosta per chiedere il solito euro con la promessa del “vi guardo io la macchina non vi preoccupate”.

Purtroppo però il problema non si riduce solo all’abusivismo e all’euro preso sottobanco da persone non autorizzate, ma è capitato che alcuni cittadini abbiano trovato anche una multa sul parabrezza della propria auto per non aver pagato il ticket. In una situazione del genere chi è la colpa? Dei cittadini che dovrebbero fare maggiore attenzione o dell’Ente che permette che abusivi facciano ciò che vogliono liberamente? Purtroppo il tutto si riduce ancora una volta all’assenza di controlli sul territorio, anche perché se l’addetto ai parcheggi designato dal comune è costretto a doverne tenere sott’occhio quattro o cinque da solo, risulta difficile impedire agli abusivi fare ciò che vogliono.

Ad esempio, molti casi sono avvenuti nella zona che comprende Asl, cimitero e chiesa Sacro Cuore che per una sola persona è un’area difficile da controllare costantemente visto che non parliamo di pochi metri. I cittadini chiedono maggiori controlli e presenza sul territorio, altrimenti chi monitora i parcheggi rischia di diventare complice involontario di quest’attività abusiva che nuoce sia alla figura dell’Ente sia alle tasche dei cittadini, costretti a rimetterci due volte. “Purtroppo ho dato l’euro a queste persone perché avevo paura che al mio ritorno avrei trovato la macchina danneggiata per ripicca, invece ho trovato una bella multa per aver creduto che il parchimetro fosse fuori uso”, racconta una delle vittime della truffa.

“Dei ragazzi si sono avvicinati a me facendomi notare che non si poteva fare il ticket e mi hanno chiesto soldi, a quel punto me ne sono andata e ho preferito parcheggiare da un’altra parte”, racconta invece una signora che è riuscita a non cadere nella trappola. Oltre il danno la beffa per chi cade in questa rete, dato che se il parchimetro risulta funzionante è difficile anche poter eventualmente contestare la multa.

Ecco perché il problema andrebbe estirpato alla radice e mentre i cittadini si trovano costretti a subire il ricatto dell’abusivo e a dover pagare per colpa di terzi, chi dovrebbe vigilare sulla cittadinanza risulta per ora assente.

Filippo Folliero

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